La scelta del luogo non è casuale, tra la via Enrico Messa, martire di Fossoli (con lui furono assassinati altri cinque monzesi che voglio ricordare: Antonio Gambacorti Passerini, Enrico Arosio, Davide Guarenti, Carlo Prina e Francesco Caglio) e la ferrovia, che evoca quei vagoni blindati che corrono lenti verso la morte. Cresceranno gli alberi e il loro tronco rimarrà circondato da larghi anelli. Sono i nomi dei novantadue monzesi internati nei campi di sterminio. Sono la testimonianza delle loro storie, delle loro vite. Lasciatemi essere orgoglioso per aver contribuito da Sindaco alla realizzazione di questo luogo che è di memoria e, insieme, di impegno per il futuro.

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